GIU' LE MANI DALLA TUTTINO! (luglio 2002)
COMUNICATO STAMPA DEL TENELO CLUB RIVIGNANO
Evidentemente non solo dal Friuli-V.G. nascono certe “notizie” (inventate?)
spudoratamente prive di fondamento a tal punto da dover addirittura scomodare
la Presidente Levati per denunciarne la palese infondatezza (vedasi suo
recentissimo comunicato in merito alle notizie “giornalistiche” apparse
su un quotidiano e relative ad un immaginario boicottaggio alla nuova serie
A2 da parte di molte società che vi dovevano aderire): anche nel
vicino Veneto c’è qualcuno che non è da meno.
Mi riferisco in particolare ad un articolo apparso su “L’Arena di
Domenica” del 14/07/02, a firma del sig. Stefano Joppi, pubblicato
sulle pagine del sito Internet “calciodonne.net”.
Verso la fine del citato articolo si legge testualmente “…Foroni che
… ha gettato con il Bardolino solide basi per una proficua collaborazione.
La
conferma arriva dal passaggio in gialloblù … della centrocampista
Alessia Tuttino.”.
Chiunque vorrà, potrà agevolmente verificare (ad esempio
dalla lettura dei recentissimi tabulati dei tesserati appartenenti ad ogni
squadra della F.I.G.C. – Divisione Calcio femminile) che la calciatrice
Alessia
Tuttino è a tutti gli effetti una tesserata del Tenèlo Clùb
Rivignano (che per lo scorso campionato era semplicemente passata solo
in prestito al Foroni).
Pertanto i casi sono due: o il sig. Stefano Joppi, autore dell’articolo,
si è letteralmente inventato la notizia data (ma lo riteniamo poco
probabile in quanto non capiremmo a che pro) o, molto più probabilmente,
possiamo dedurre che la fonte di suddetta informazione abbia passato all’autore
dell’articolo una notizia macroscopicamente tendenziosa (e questo “errore”
è talmente grossolano che ci costringe ad escludere la buona fede
ed a ricondurre il tutto, piuttosto, ad un atteggiamento evidentemente
arrogante di coloro che l’hanno voluta generare).
Per quanto sopra, ribadisco che la società Foroni Verona avrà
pure una “proficua collaborazione con il Bardolino” ma per il momento non
le è stata ancora data facoltà di poter disporre del futuro
calcistico anche delle atlete che non le appartengono; forse, prossimamente,
chissà!
Inoltre, ribadisco anche che ad oggi il Bardolino (o chi per esso!)
non può permettersi di vantare nessun diritto sportivo su Alessia
Tuttino (malgrado certe situazioni tendenti a forzare la mano e che vorrebbero
in un certo qual modo affermare il contrario) e che, almeno questa specifica
squadra, ha avanzato con la società che rappresento solo un’occasionale
e timido interessamento verbale verso questa nostra tesserata che è
(al momento) ancora a disposizione del Tenèlo Clùb Rivignano.
In riferimento a quelli che sono gli interessamenti di terze parti,
confermo che il futuro della calciatrice Alessia Tuttino verrà con
queste concordato dalla società che rappresento valutando il tutto
insieme alla stessa interessata, secondo le regole del proficuo rapporto
(nel preminente interesse dell’atleta) che abbiamo sempre reciprocamente
perseguito e rispettato.
Rivignano, lì 16/07/02
Franco Comuzzi (Presidente del Tenèlo Clùb
Rivignano)
PIOSSASCO, DOVE SEI? (giugno 2002)
L'Estate 2002 è l'Estate dei Mondiali di calcio. I Mondiali della
Nike, dell'Adidas, delle Multinazionali.
L'Estate 2002 è l'Estate di un calcio che non c'è più.
In Corea ed in Giappone il calcio è morto perché ci sono
troppi soldi, troppi interessi, poco cuore.
In un paese alle porte di Torino: Piossasco, il calcio sta morendo
perché di soldi ce ne sono troppo pochi, nessun interesse, tanto
cuore.
A morire però a casa nostra non è genericamente "il calcio"
ma una parte di esso: l'altra metà del calcio.
Da sempre circondato da dubbi, diffidenza e pregiudizi, il Piossasco
Femminile si era guadagnato l'anno scorso la serie B, il Campionato Nazionale.
Le ragazze hanno disputato il loro campionato con orgoglio e con coraggio,
affrontando trasferte lunghissime e sacrifici personali ed hanno concluso
la loro avventura con un "dignitoso piazzamento di metà classifica",
direbbero quelli che di calcio ne sanno, ne scrivono e ne parlano.
Io che invece di calcio non ne so nulla, e a dirla tutta mi importa
pure molto poco, scrivo che mi sono divertita alle loro partite, scrivo
che ho visto ragazze combattere, incazzarsi, piangere, gioire, scrivo che
ho visto ragazze crederci davvero.
E ora, mio malgrado, loro malgrado, mi trovo a scrivere che questa
avventura è finita: niente più serie B ragazze, non perché
non ve la meritate ma perché non ci sono soldi, e non ci importa
se anche voi usate le scarpette della Nike o dell'Adidas, il vostro cuore
e la vostra passione, nell'Estate del 2002, non valgono niente.
Milena.
Se volete dire la vostra in proposito o semplicemente testimoniare solidarietà
alle ragazze potete visitare il sito del Piossasco Femminile all'indirizzo
http://digilander.iol.it/piossfemm/
e
lasciare un messaggio sul forum o via e mail.
UNA FINALE ESAGERATA (giugno 2002)
Questa volta hanno esagerato davvero. La finale di Coppa Toscana disputata
sabato 1 giugno alle ore 17,30 è stata diretta in modo incredibile!
A dir poco incredibile ma dovrei dire mai visto e quasi ripugnante. Dopo
che alla fine dei 90 minuti le squadre erano sull’1-1 si è proseguito
ai tempi supplementari. Ecco che l’attore esce e che ti combina: su un
rimpallo una del Rovezzano sfiora la palla con una mano e il protagonista
fischia deciso”RIGORE!”. Ci mettiamo le mani nei capelli e aspettiamo,
tiro, parato! Grande festa e batti e ribatti non riusciamo a uscire dall’area
tanto che appena due minuti dopo il rigore il grande arbitro fischia di
nuovo perché una nostra ragazza spinta da dietro da un’avversaria
mette fuori tempo una compagna che prende la palla con un piede,
la palla rimbalza a colpisce la mano: “RIGORE!” sentenzia con ardore il
gran tenebroso Arrabbiati per l’evidente involontarietà e per il
fallo netto precedente attendiamo l’esito, ma la giocatrice segna. Sul
2-1 per loro cerchiamo di rimontare con rabbia, su una azione una nostra
giocatrice davanti al portiere avversario viene scambiata per la palla
e prende un calcio violento sul ginocchio, ma nonostante il gonfiore e
il segno dei tacchetti il famoso tizio fa proseguire, la stessa giocatrice
poco dopo prende un calcio da dietro e dice all’avversaria “ se continui
ti metto le mani in c…o”, Ecco che il “gran cancelliere” sentenzia “ESPULSA!”
e dice “ti avevo ammonito cinque minuti fa e…”, ma la nostra dice “ ma
veramente aveva ammonito la numero sette!” e lui “è lo stesso, FUORI!”
per di più durante la partita le gentili e affabili signorine avversarie
le avevano dette di tutti i colori alle nostre e lui… niente, anzi le chiamava
per nome! Ma veniamo al seguito…Poco dopo un’altra nostra giocatrice viene
nettamente falciata da dietro e deve uscire per un infortunio tale da non
potere più giocare la partita e l’uomo in nero nemmeno ammonisce
l’autrice del fallo, poco dopo su un cross una nostra mentre tenta di colpire
la palla di testa vola in senso orizzontale come spinta da una forza misteriosa,
almeno così crede l’omino nero che non vede nulla, quando tutti
e dico TUTTI sia in tribuna che sulla panchina avversaria sono certi che
avrebbe fischiato rigore per noi, ma invece nulla. Ecco che invece su un
fallo come il precedente il protagonista arriva di corsa, mette la mano
in tasca per prendere il cartell…, macchè lo rimette in tasca! Comunque
ci dà punizione e dopo alcune azioni quando manca un minuto alla
fine un’altra palla pericoloso arriva nella loro area e ECCO! Un’altra
mano tocca il pallone, ECCO! Ci dà rigore! E’ la stesso fallo dei
due rigori dati contro di noi … ci siamo…ILLUSIONE! Fa finta di nulla e
scoppia la protesta, una nostra ragazza dopo avere preso decine di pedate
non ci vede più e spinge l’arbitro, espulsa! e poco dopo finisce
la partita più vergognosa che abbia mai visto in dieci anni di calcio
femminile. Sappiate inoltre che è stato espulso il nostro dirigente,
che l’1-1 lo hanno fatto su autorete e il 2-1 con due rigori a favore.
E se sospettiamo qualcosa… siamo esagerati! NO DAVVERO. Pensate che in
finale ci sono andati con un gol fantasma! E se chiedete in giro, ve lo
diranno…
Saluti
Mario Chiostri
QUEL SIMPATICO, INCORREGGIBILE, IRASCIBILE... (maggio 2002)
Vorremmo solamente precisare che la partita Autolelli Picenum - Giulianova
, spareggio per salire in serie B, si è conclusa al 30' secondo
tempo sul 2-1 poichè l'allenatore del Giulianova Franco
Feliziani si è rifiutato di lasciare la panchina nonostante fosse
stato espulso per aver detto frasi offensive e minacciose, sia nei
confronti dell'arbitro ,sia nei confronti delle ragazze dell'Autolelli.
Ci chiediamo se sia giusto che quest'uomo possa impedire a delle ragazze
di potersi divertire dietro ad un pallone, che debba far passare in secondo
piano la gioia di gustare la vittoria di un campionato, che debba essere
sempre e comunque lui il protagonista (vi ricordate i precedenti?.....).
Speriamo che questa volta qualcuno si muova per far ritornare lo sport
alla sua natura : fair play.
by SPETTATRICI
Interviene Brontolo: certo che ci ricordiamo i precedenti, e
voi vi ricordate la valanga di e-mail al Guerin Sportivo che lanciammo
da Tutto il Calcio Femminile ora Calcio Donne Net? Però care amiche,
abbiate il buon gusto di firmare, quanto meno in privato, il vostro messaggio:
anche questo è fair play.
IMBUFALITA SECONDA (maggio 2002)
Campionato Serie B – girone B
Partita: Venezia – Vittorio Veneto 1-0 del 05/05/02
Come unica protagonista sempre lei: l’arbitro Lazzaretto di Schio.
Se una squadra è tra le prime in classifica non penso abbia
bisogno di favoritismi, eppure il su citato arbitro (se così si
può definire) ha rovinato quel poco che c’era da vedere calcisticamente
domenica, trasformando una partita in un campo di battaglia, sia dal punto
di vista verbale che da quello fisico.
E’ da tanti anni che gioco a calcio e ho visto in azione arbitri bravi
e meno bravi, ma questo ha superato ogni limite negativo, mi chiedo cosa
succederebbe se arbitrasse nel campionato maschile? … Sicuramente la caccerebbero!
Un arbitro così fa morire tutto ciò che di buono si riesce
a creare in campo giocando con grinta e determinazione, perché da
parte nostra domenica scorsa c’era tutta la buona volontà per mettere
in crisi la seconda forza del campionato, ma dal fischio d’inizio avevamo
già capito quale sarebbe stato il risultato finale.
Spero che qualcuno in Federazione legga questo commento e cerchi di
correre ai ripari prendendo i dovuti provvedimenti, perché anche
nel femminile si può assistere a del buon calcio con spettacolo
e divertimento, a patto che non prevalga la voglia di protagonismo di arbitri
così scandalosi.
Chiara Fonzari
SONO IMBUFALITA (maggio 2002)
Ma gli arbitri li trovano nelle uova di pasqua scadute? gioco nel Templari
San Giano (serie c lombardia) e, dopo aver assistito a delle direzioni
a dir poco scandalose per tutto il campionato, nelle ultime due giornate
non sapevo più cosa dire: il 21/4, a Castrezzato, ricevo un calcio
a gioco fermo mentre una mia compagna mi passava la palla dalla rimessa,
ma l'arbitro è girato....il 28/4, una mia compagna lanciata in porta
viene stesa con un calcione dopo aver saltato l'ultima avversaria: lei
è costretta ad uscire e l'altra se la cava con un giallo; per finire,
il (censura, ndr) col fischietto, dopo averci riso in faccia per
tutta la partita, assegna un rigore inesistente alle avversarie che così
si aggiudicano il match e la possibilità di essere ripescate per
la prossima stagione a nostro discapito...mi spiegate come si fa poi a
non prendere cartellini per proteste e a non andare a casa inbufalite?
Marty#14
SIAMO ALLE SOLITE (aprile 2002)
E ci risiamo...! Quando il campionato volge al termine ecco spuntare le
sorprese dalle squadre di bassa classifica o già retrocesse matematicamente.Il
Gravina che si presenta a Roma contro la Lazio in 7! (Perchè?Cos'è
successo alle altre?) Il Torino che và a Verona con una formazione
"primaverile",e che schiera una sola ragazza in panchina.Non sono
cose belle che non fanno di certo bene al movimento calcistico femminile
e che compromettono quella credibilità faticosamente acquisita che
il calcio rosa non può assolutamente perdere.Meditate, dirigenti,
meditate!
Gianpy
CI VUOLE CHIAREZZA (aprile 2002)
Ciao a tutti voi di calciodonne.net!!!! Ho letto con interesse le vostre
pagine sul settore giovanile in caos... e sinceramente me lo aspettavo.
Io quest'anno non faccio più parte del settore giovanile femminile,
ma gioco in una categoria superiore. Cmq sia sono rimasta in buoni rapporti
con alcune mie compagne, e proprio oggi (2 aprile) loro andavano a disputare
una finale per accedere alle fasi nazionali... Bé, da quanta ne
ho capito io potevano giocare due '86, e un solo '87.... mi chiedo: ha
senso tutto ciò???
Comunque sia, ripeto, mi aspettavo che quest'anno tutto il "sistema"
per così dire, sia finito nella baraonda più totale... Già
l'anno scorso, tra ricorsi non accettati e vittorie date a tavolino, c'erano
tutti i presupposti!!! Inoltre, come al solito, mi sembra che la cosa che
più manca sia la chiarezza... Come si può sperare che il
"calcio femminile decolli" se già nel settore giovanile la chiarezza
e spesso la correttezza è veramente poca??? Prima di decollare servirebbe
essere disposti a dare di più al calcio femminile, in termini di
chiarezza, di onestà. Se non si è nemmeno disposti a provare
a migliorare non si può prtendere di imparare a volare... in fondo,
vola solo chi osa farlo.
Baci
Frà#17
ALMENO CHIEDI SCUSA! (aprile 2002)
Dopo tanti mesi di partite di campionato, pensavo che passare una domenica
in casa sarebbe stato rilassante: niente sveglia, nessun borsone da preparare…
Avrei avuto tanto tempo per me: per dormire fino a tardi, per mangiare
tranquillamente e senza fretta, per ascoltare Tutto il calcio minuto per
minuto… Questa domenica si è pure corso il GP di San Marino e così
ho potuto vedere in diretta il trionfo del mio idolo Schumacher. Ma non
è stata una giornata così tanto piacevole, dato che non son
rimasta in casa per mia scelta, ma a causa di un infortunio. Una settimana
fa, infatti, durante la partita contro l’Agliana (gioco nel Siena Nord,
serie D Toscana), dopo soli 20 minuti di gioco, sono dovuta uscire in seguito
ad un fallo di un’avversaria: per evitare che scattassi sulla fascia, sono
stata violentemente strattonata. Poteva sembrare una semplice trattenuta
di maglia ed invece ho sentito le ossa del collo schioccare, sono caduta
a terra e, siccome faticavo a rialzarmi e a stare in piedi, sono stata
subito sostituita. Sono stata accompagnata negli spogliatoi, dove mi sono
sdraiata sul lettino, nella speranza che si trattasse di un malore momentaneo,
ma siccome la situazione non migliorava, sono stata portata al Pronto Soccorso.
Dopo vari esami (RX al collo, visita dal neurochirurgo, risonanza magnetica)
i medici hanno deciso di ricoverarmi per tenermi sotto osservazione. Sono
tornata a casa solo martedì pomeriggio e così non ho potuto
dare l’esame universitario fissato per quella mattina, esame che stavo
preparando da varie settimane. Non so ancora quando potrò tornare
a giocare: giovedì ho la visita di controllo e farò anche
un’altra risonanza.
So che la n.4 dell’Agliana non voleva sicuramente farmi così
tanto male, m avrebbe perlomeno potuto chiedermi scusa e sincerarsi delle
mie condizioni alla fine della partita. Ed invece NIENTE! Lei e le sue
compagne saranno anche brave giocatrici (ma non sono certo dei fenomeni,
anche se qualcuna si ritiene tale!), ma dovrebbero imparare prima di tutto
l’educazione e il rispetto per le avversarie: senza questi principi non
si fa molta strada, né su un campo di calcio, né tantomeno
nella vita.
Alessia Cocco
P.S.: un ringraziamento di cuore agli amici, alle compagne di squadra,
ai dirigenti, all’allenatore che mi sono stati molto vicini durante la
degenza in ospedale. GRAZIE!
IL SETTORE GIOVANILE? UN CAOS (marzo 2002)
Vorrei pubblicaste la mia lettera che vuole essere polemica, come al solito,
nei confronti di chi dovrebbe promuovere il calcio femminile.
Ormai sono diversi anni che mi occupo di questo sport a Firenze e devo
riconoscere che se il delegato regionale, sig.ra Saturni, ha dato e fatto
molto per noi, d'altra parte il giovanile che NON dipende dal femminle,
me che agisce e opera con il settore giovanile scolastico ha creato
confusioni tali da rendere quest'anno il torneo giovanile , o i vari mezzi
campionati, come un campo di battaglia tra reclami e ricorsi per
la totale inesperienza e l'impreparazione sia dei vari responsabili sia
degli arbitri stessi. Così, come nel campionato a 7, una volta
il DG ci chiedeva spiegazione sul regolamento, un'altra ci puniva perchè
il nostro portiere prendeva con le mani il passaggio della compagna(ammesso
da regolamento) , ancora un'altra addirittura l'arbitro rinviava la gara
per poi fare in modo che il giudice ci condannasse a perdere la partita
più la multa e la penalizzazione (ad ambedue le squadre), e così
via con altre situazioni al limite del comico.
Così ci siamo organizzati per entrare nelle scuole, come ci
spingevano a fare, ma...VI PARE FACILE?? a dicembre il coordinatore regionale
mi telefona e mi dice dche gli incontri con le scuole sarebbero iniziati
oramai a gennaio, ma...ad oggi non ne sappiamo NULLA! Addirittura dopo
una breve visita a Coverciano ho parlato conil sig.Papini he con grande
flemma mi spiegava il meccanismo del prossimo anno:" il prossimo anno il
Coni ...." ma alla mia domanda su chi e cosa si fosse mosso fino ad oggi
mi rispondeva con varie giustificazioni e cercando di sviare l'argomento,
a quel punto dopo avere praticamente aspettato sei mesi perchè almeno
UNA ragazzina di Firenze si mettesse in conatto con noi per il grande sforzo
delle Federazione,sono sbottato dicendo. "mi dispiace ma il prossimo anno
lasceremo il settore giovanile e faremo solo la prima squadra".
Speravo che avesse fatto effetto ma niente.. e così se il prossimo
anno sarà organizzato nello stesso modo faremo il settore giovanile
aderendo a un'altra federazione o cercando di creare una società
specifica per il settore.
Comunque vi ringrazio e saluto tutti gli appassionati,
Marco Costantini
vice presidente ACF Rovezzano 90
Firenze
DOMANDA RETORICA (febbraio 2002)
Gentile Calcio Donne Net, vi ringrazio per avermi dato spazio nel vostro
sito scusate se non vi ho informato subito ma tra il lavoro e questa storia
non mi rimane molto tempo. Posso farvi una domanda? se la Cacciuto (e la
società Football Caglairi) dice di non vedermi da prima di Natale,
(vedi news di febbraio 2002, "caso Maila", ndr) come puo' esserci il
mio nome sulla lista ufficiale della partita del 20/01? è una domanda
legittima quella che faccio a voi ma sopratutto a me stessa? grazie.
Maila
Interviene Brontolo: è una domanda assolutamente legittima!
CHE BOTTE! (gennaio 2002)
Mi riferisco alla partita Pol.Ludos - Bardolino e al commento del Sig.
Stefano Joppi (per l'Arena di Verona, da noi ripreso nei commenti della
serie A, ndr), per esternare il mio disappunto su quanto scritto ed
in particolare quando si legge "dell'atteggiamento intimidatorio " adottato
dalle atlete della Ludos !!!!
Mi sembra troppo comodo trovare giustificazioni con false dicerie !!!!
Evidentemente non si è riusciti a capire la differenza tra una
gara giocata ad alti livelli agonistici da una "puramente fallosa".
A titolo di cronaca, è giusto dire, che gli scontri sono stati
sì duri, ma da entrambe le parti !!!! Infatti , la Manzella ( Ludos
) è stata costretta a lasciare il terreno di gioco ad un quarto
d'ora dalla fine della partita, in quanto colpita ad un ginocchio da una
violenta tacchettata , dopo aver saltata l'avversaria al limite dell'area;
ed inoltre la Valguarnera ( sempre della Ludos ) proprio nello scontro
con la Pasqui ( Bardolino ), cui si fa riferimento nel commento, ha subito
la rottura di un dente !! Scusate se è poco !!!
Questo , comunque , non significa che non dispiaccia quando le ragazze
si infortunano durante le gare, però nel calcio può succedere
ed è condannabile solo la volontarietà e la mala fede di
questi gesti, e questo non è accaduto nella partita in oggetto!!
Inoltre, non mi risulta che l'azione del rigore sia stata l'unica della
gara sviluppata dalla Ludos, (una delle ultime è avvenuta all'85'
con una veloce ripartenza che ha portato la Viviano a tu per tu con la
Comin che ha parato il suo colpo di testa ).
E qui mi fermo, per non rischiare di annoiarvi; spero solo che in futuro
ci sia una maggiore obiettività nel fornire la cronaca di una partita
in modo da far conoscere la realtà "oggettiva" dei fatti e non "soggettiva
" (cosi citava in n/s caro scrittore Giovanni Verga ). (E magari che
ci arrivi anche qualche commento dalla Sicilia, ndr)
Dicendo questo non voglio far pensare, di avere la presunzione di considerare
la mia squadra, allo stesso livello del Bardolino, compagine di superiori
ed indiscusse qualità tecniche, ma si sa, ogni partita fa storia
a sè e non sempre il risultato è favorevole alla squadra
che colleziona il maggior numero di azioni da gol o che alla vigilia è
la super favorita.
Forse che il commento alla gara scaturisce da queste premesse e dalla
delusione subentrata ?
Infine, voglio comunicare, che la Società si dissocia ufficialmente
dal riprovevole comportamento di un "isolato energumeno", che peraltro
è stato bloccato da altri tifosi sicuramente più civili di
lui.
Purtroppo, questi episodi si verificano in qualsiasi stadio di calcio
e a qualsiasi livello e non sempre è facile controllarli.
Ringraziandovi per l'opportunità datami nel poter esprimere il
mio punto di vista , colgo l'occasione per porgere distinti saluti.
IL PRESIDENTE DELLA LUDOS
Cinzia Valenti
CHE PALLE! (gennaio 2002)
Alcuni giorni fa un
anonimo “ammiratore” mi ha inviato un plicco contenente un simpatico oggetto
di cui voglio farvi tutti partecipi facendovelo vedere riprodotto nell’immagine
accanto.
Peccato che l’anonimato e, quindi, le persone che vi si nascondono
dietro (sebbene il timbro postale “parli”), con questa loro totale mancanza
del coraggio delle proprie azioni rovinano un gesto che, di per se stesso,
deve essere accettato da chiunque; e, a maggior ragione, è accettato
sinceramente dal sottoscritto, sia che si tratti di un atto goliardico,
sia che si tratti di una aperta critica.
Anzi. Devo dire che mi trovo assolutamente concorde con il “significato
profondo” dell’espressione riportata; questa afferma quella che è
una sacrosanta verità.
Ma è altrettanto dimostrato, però, che alcuni oltre che
a dirle (in modo contenuto) le p.... le ha (facendo aperta autocritica,
dichiarandosi in modo trasparente, ecc.); taluni altri, invece, non le
hanno proprio (neppure solo in senso figurato!) ma, in compenso, continuano
pateticamente imperterriti a scriverle ogni settimana grosse come mongolfiere!
Ciao, ciao a tutti.
Giovanni Colle (dirigente T.C.Rivignano).
IO NON C'ERO (gennaio 2002)
Mi chiamo Maila fino a un mese fa giocavo nel Football Cagliari, poi per
dei problemi con la società ho deciso a malincuore di non continuare
il campionato. Ieri leggendo i vostri tabellini mi sono accorta che il
mio nome era sulla distinta ufficiale della partita del 20/01/2002 VALLASSINESE-CAGLIARI
. La società ha utilizzato il tesserino con il mio
nome per fare giocare una mia compagna di squadra squalificata. Io
domenica 20 mi trovavo in Sardegna lontana centinaia di chilometri dal
campo dove si svolgeva la partita. Ora farò presente alla D.C.F.
quanto è accaduto , sperando che vengano adottati i provvedimenti
necessari nei confronti della Football Cagliari.
Maila
RADUNI CARBONARI (gennaio 2002)
Ma per caso è rinata la Giovane Italia? Oramai i raduni della Nazionale
mi sembra siano diventati degli incontri della "Carboneria", nessuno ne
sa più niente... Fino ad un pò di tempo fa qualche riga sulla
"Gazzetta" la si poteva anche leggere, con i nomi delle convocate. Cosa
è successo? Per quale motivo c'è bisogno di tanta segretezza?
Vecchiarpia
ABBIAMO VINTO NOI (gennaio 2002)
Sono un tifoso e dirigente del Venezia femminile, seguo sopratutto la seconda
squadra, avendo li come giocatrici sia la mia ragazza sia mia sorella.Ho
assistito alla partita di domenica, con lo Spinea e volevo dire ai loro
tifosi ed al loro presidente, che non ci si comporta così quando
si assiste ad una partita di calcio: allo stadio si deve essere sportivi.
Lo scorso anno alcune persono, me compreso, vennero additate come degli
Hooligans solo per il nostro modo di tifare, forse un po' eccessivo, ma
mai offensivo nei confronti di giocatori e di arbitri. Volevo soprattutto
portare alla loro attenzione come una società seria come il Venezia
femminile, dal niente é riuscita a disputare un buon campionato
di serie D, con il solo innesto di alcuni elementi (un paio provenienti
dallo stesso Spinea). Alcune hanno anche partecipato alle selezioni per
la nazionale. Con la buona volonta e l'impegno delle altre, con un nuovo
allenatore e una nuova e giovane dirigenza, siamo riusciti a fare bene.
Le "ex" domenica si siano tolte lo sfizio, dopo tutte le infamie e le cose
rinfacciate che hanno dovuto subire e che stanno subendo, solo per aver
deciso di prendere al volo un' occasione che nel calcio maschile viene
colta senza rimpianti e recriminazioni, di batterli sul loro campo dominando
una partita in cui l' arbitro ha sbagliato, a nostro avviso una sola volta
oltretutto graziandoli per non aver espulso una loro giocatrice.
Volevo ringraziare le ragazze e dire loro che se continueranno cosi
si toglieranno molte soddisfazioni. IN BOCCA AL LUPO E GRAZIE!
Marco
VITTIME DEL VINCOLO (dicembre 2001)
Siamo quattordici ragazze che GIOCAVANO a calcio nel campionato provinciale
femminile di serie D della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Abbiamo iniziato a giocare insieme ormai da circa cinque anni in una
Società della provincia di Milano.A Maggio dello scorso anno, a
causa di alcuni gravi e spiacevoli episodi verificatosi all'interno e all'esterno
del campo di gioco (due dei quali in particolare hanno comportato l'intervento
delle forze dell'ordine), abbiamo deciso di lasciare la società
in questione, inoltrando domanda di svincolo per inattività al Comitato
Regionale della Lombardia, Lega Nazionale Dilettanti, a Maggio di quest'anno.
Infatti il regolamento della Federazione contempla questa possibilità
se il giocatore tesserato e a disposizione della Società non prende
parte ad almeno quattro gare ufficiali durante la stagione sportiva.
Dalla primavera 2000 fino ad ora non abbiamo quindi più partecipato
a nessuna attività sportiva con la nostra ex-società (allenamenti,
gare di campionato, tornei,partite amichevoli, ect.), però, quest'ultima,
per mantenerci vincolate ad essa, ha seguito l'iter previsto dallo stesso
regolamento della Federazione che prevede l'invio, ai giocatori tesserati,
di almeno due inviti per sostenere la visita medica per l'idoneità
sportiva e di quattro convocazioni ad altrettante gare di campionato, entrambe
con relative contestazioni, nel caso l'atleta non si presenti ne alla visita,
ne alle gare.
La Società in questione ha inoltrato gli inviti per le visite
mediche e quindi, al momento della sua opposizione alla nostra domanda
di svincolo, portava come argomentazione la nostra mancata presentazione
alla visita medica, omettendo che le sottoscritte avevano avvisato, tramite
raccomandata A/R, di aver sostenuto la visita in un'altra struttura medico-sportiva,
e quindi di aver conseguentemente ottenuto l'idoneità alla pratica
del calcio.
Il 2 Luglio 2001, il Comitato Regionale della Lombardia ha accettato
la nostra richiesta in quanto la Società non si era attenuta correttamente
all'articolo 109 delle norme interne della F.I.G.C., sbagliando i termini
dell'opposizione.
A seguito della delibera di Milano, ci è stata data quindi la
possibilità di tesserarci presso un'altra Società già
affiliata alla Federazione ma "nuova" nel settore femminile. Senonchè
la nostra ex-Società, alla fine di Luglio (e cioè allo scadere
del tempo utile), ha inoltrato ricorso alla Commissione Tesseramenti di
Roma.
Il ricorso è redatto sul principio dell'ammissione di un errore
in "buona fede", principio tra l'altro non contemplato dal vigente regolamento.
Dopo ciò, convinte che un tale ricorso mai e poi mai sarebbe
stato accettato e con un certo margine di garanzia da parte di Roma e da
parte di chi ha accettato l'scrizione della squadra al campionato in corso,
la nostra nuova Società ha potuto quindi procedere con suddetta
iscrizione, senza che nessuno, ne di Roma ne di Milano obiettasse che prima
occorreva aspettare la decisione della Commissione Tesseramenti di Roma.
Questo perché, abbiamo dedotto, nessuno di loro si è
preoccupato di controllare se le atlete che avevano inoltrato la richiesta
di svincolo, l'avevano ottenuto dal Comitato Regionale e per cui l'ex-Società
aveva proprosto ricorso, erano le stesse che si stavano iscrivendo al nuovo
campionato con un'altra Società.
Ora, quasi alla fine del girone di andata, dopo aver sollecitato a
Roma ad Agosto una rapida delibera inerente il caso, proprio perché
a Settembre scadevano i termini dell' iscrizione al campionato, è
pervenuta la fatidica comunicazione............Roma accoglie il ricorso
della nostra ex-Società e quindi rivincola le interessate contraddicendo
la decisione di Milano, riportando che le motivazioni di ciò verranno
notificate successivamente e impedendoci quindi di continuare la nostra
attività sportiva.
A questo punto parte la nostra contestazione:
- perché hanno accolto un ricorso che reca una motivazione
che ci sentiamo di ritenere inaccettabile? (l'errore in buona fede)
- perché hanno stilato un regolamento che prevede un iter di
tempistica e modalità da seguire precisamente, se poi, con questa
azione lo annullano completamente non considerandolo?
- perché ci è stato permesso di tesserarci presso un'altra
Società e soprattutto di iscriverci al campionato e di disputarlo
fino a questo momento?
- perché hanno ribaltato la sentenza di Milano, senza neanche
avvisare la nostra nuova Società?
- perché non hanno accelerato i tempi per decidere del ricorso,
ammesso che si "rammentassero" della nostra situazione?
- PERCHE' SOPRATTUTTO LA FEDERAZIONE TUTELA NEL SUO REGOLAMENTO SOLO
LE SOCIETA' SPORTIVE VINCOLANDO GLI ATLETI DILETTANTI CON UN
TESSERAMENTO VITALIZIO?
- PERCHE' LA FEDERAZIONE TUTELA ALTRESI' SOGGETTI COME IL NOSTRO EX
- PRESIDENTE A CUI VIENE IN QUESTO MODO CONCESSO DI PERPETRARE OSTINATAMENTE
UNA SORTA
DI "VENDETTA PERSONALE" NEI CONFRONTI DI RAGAZZE CHE ALTRO NON
CHIEDONO CHE DI CONTINUARE A DIVERTIRSI GIOCANDO A CALCIO INSIEME?
- PERCHE' DEL NOSTRO CASO PARTICOLARE OVE CREDIAMO SUSSISTESSERO DELLE
VALIDE RAGIONI PER RICORRERE AD UNO SVINCOLO D'AUTORITA' (cioè concesso
direttamente dall'allora Presidente del Comitato Regionale della Lombardia)
PARE CHE TUTTI SE NE SIANO "LAVATI LE MANI?".
Facciamo inoltre presente che il sovracitato allora Presidente del Comitato
Regionale era stato messo al corrente dei termini della situazione in cui
ci venivamo a trovare nel Settembre 2000, (tramite raccomandata A/R di
cui appunto conserviamo la ricevuta di ritorno) e cioè della nostra
volontà di interrompere il rapporto con la Società in questione
alla luce di gravi fatti verificatisi durante l'anno.Fatti che riteniamo
abbiano leso i nostri diritti di persone prima che come atlete sportive.
E' nostra opinione che la condotta degli enti competenti e in primo
del direttivo della nostra ex-Società, non solo penalizzi le sottoscritte
nella fattispecie, ma in ugual modo risulta controproducente per uno sport
come il calcio femminile che andrebbe promosso e favorito e che invece
in questo modo viene ostacolato e discriminato proprio da chi dovrebbe
contribuire alla sua crescita.
Siamo certe che "da qualche parte qualcuno" abbia commesso più
di un errore e siamo altrettanto sicure che questo qualcuno dovrà
rispondere del suo operato assumendosi le proprie responsabilità.
Ci mettiamo fin da ora a disposizione per qualsiasi tipo di chiarimento
e speriamo che il nostro caso susciti il Vostro interesse anche poiché
la nostra situazione porta alla luce un altro fondamentale aspetto che
è quello del tesseramento vitalizio dei dilettanti. Se, come nella
nostra situazione, un atleta viene portato da delle serie motivazioni alla
decisione di non giocare più per la Società presso cui è
tesserato e tale Società non concede lo svincolo, il giocatore è
costretto ad "appendere le scarpe al chiodo".........
Messaggio firmato da 13 ragazze (un intera formazione
con due riserve!!!)
COMMENTI SUL MISTER CHE COMMENTA LE PARTITE (novembre 2001)
Sono un attento lettore della vs. rubrica commenti per quel che riguarda
l'attività regionale Lombardia. In particolar modo ho seguito le
vicende delle Pellicane in questo campionato CSI (sul campo e sul vs.sito),
e dei commenti, non proprio imparziali ed obiettivi, dell'allenatore. Ero
molto curioso, a questo punto, di leggere il commento relativo alla partita
disputata contro l'Opera (1-5), dopo aver letto un'escalation di critiche
che hanno portato praticamente tutta la "Vecchia guardia" della squadra
ad abbandonare....Ero curioso in particolar modo di leggere come il mister,
(a cui invio questa mail per conoscenza, avendo trovato fortunatamente
il suo indirizzo sul sito dell'Università quale responsabile del
calcio femminile e da cui spero di ottenere una risposta almeno in
via privata), che dopo pochi minuti dall'inizio chiama la sostituzione
dell'estremo difensore (che ha, a onor del vero, "incassato" 3 gol in poco
tempo), giustifica i 2 gol subiti senza batter ciglio dal prodigioso sostituto
(che per la cronaca si è presentato sul campo in tenuta da giocatore
ed è stato fatto "cambiare d'abito/di ruolo" in due minuti)... e
come mai, in seguito ad infortunio di una giocatrice, lo stesso mister
se ne sta a guardare impassibile le sue pupille giocare in minor numero,
con un portiere in panchina e un difensore (credo) in porta.... Eccessivo
accanimento o tattica per confondere le avversarie (La famosa Bi-zona di
un noto film tv)?...Spero non sia la prima, almeno per rispetto verso una
parola, quella di "Allenatore", con cui molta gente ama sciacquarsi la
bocca...E mi permetterei di aggiungere che la seconda non ha sortito l'effetto
desiderato, visto comunque il prosieguo della partita (anche senza Maresca
la musica non cambia). Io rimango in attesa di una qualche risposta da
parte di qualcuno... sperando che Mister Bulleri abbia omesso per pudore
di scrivere l'articolo, preferendo piuttosto un ritiro sabbatico a riflettere
sull'umiltà e la presunzione.
Un tifoso sconfortato.
Interviene il vice-webmaster: il commento sulla partita in questione
è adesso in linea, è soltanto arrivato in ritardo.
NON SIAMO SUPERGIRLS (novembre 2001)
Premessa: le pagine dei commenti nascono nello spirito di raccontare
le partite, ovviamente ognuno ha il proprio punto di vista. Su Calcio Donne
Net trova spazio chiunque abbia voglia di raccontare qualcosa, dal prorprio
punto di vista. I commenti sulle partite della Bocconi (campionato CSI
a 7) hanno generato una polemica fra due punti di vista: quello dell'allenatore
(nei commenti) e quello delle calciatrici (nella lettera che qui riportiamo).
Credo sia doveroso dare una spiegazione a quello che sta succedendo.
Il fatto che la nostra squadra sia in profonda crisi è una critica
forse troppo semplicistica, le parole sono sempre facile da spendere quando
si guarda da fuori....ma forse bisognerebbe fare un esame di coscienza
un pò più approfondito. Ritengo molto offensivo quello che
è stato scritto nei nostri confronti, non siamo mai entrate in campo
svogliate o deconcentrate, semplicemente a metà partita siamo un
pò stanche, ( potrebbe sembrare impossibile ....ma anche noi siamo
degli esseri umani....), e poi visto che le sostituzioni "fiato"non esistono,
o meglio non servono, qualcuno forse è in grado di spiegarmi perchè
esiste una panchina?....e poi perchè mai le altre squadre utilizzano
le sostituzioni come strategie?....ah già, noi siamo "bocconiane".....possiamo
fare tutto, siamo delle supergirls...
Qualcuno forse si è dimenticato che siamo delle ragazze normali,
che ci impegnamo ......ma che forse non siamo poi questi grandi fenomeni.....soprattutto
qualcuno si è dimenticato che abbiamo anche una sensibilità,
che ci demoralizziamo qualche volta.....magari forse abbiamo bisogno
di incoraggiamento....
Siamo un gruppo unito, di gente che si vuole bene, che gioca per passione
e divertimento, non per fare spettacolo.....Quando perdiamo....non è
colpa di nessuno, o meglio, come si conviene in qualsiasi gruppo, tutte
siamo responsabili......a partire dal portiere fino all'allenatore....se
la palla arriva in porta è colpa delle 6 giocatrici in campo che
non l'hanno fermata prima.....e non solo del portiere che deve fare i miracoli
per parare....
Se la squadra perde, non è solo un problema tecnico.....magari
manca organizzazione......o semplicemente c'è qualcosa che non va
all'interno della squadra, che non riesce ad essere superato.
Mi rifiuto di leggere questi commenti così mirati e poco
obiettivi, sono solo il frutto di un narcisismo, oltre al fatto che nessuno
di noi ha autorizzato alcuno a scrivere tali articoli, nonchè ad
usare i nostri nomi. (Anche le partite di CSI a 7 sono un avvenimento
pubblico, non occorrono autorizzazioni per raccontarle, ndr)
Concludo rammentando che anche le migliori squadre di serie A possono
avere problemi, l'importante è avere chiarezza negli obiettivi e
nelle relazioni.
Federica Rossi
DOVE SONO GLI SPONSOR? (ottobre 2001)
:Sono anni che gioco a calcio, e noto con dispiacere che il calcio femminile
non è considerato dalla stampa. Visto che lavoro presso alcune televisioni
ho deciso di acquistare uno spazio di 30 minuti su una rete locale (VGA
telerimini rete8) e di realizzare una trasmissione sul calcio femminile!
In questa rubrica chiamata Ragazze Vincenti, si vedeno i gol della
domenica, i risultati del campionato di serie c E. Romagna, le classifiche
e le interviste alle giocatrici. Devo però comunicarVi la mia difficoltà
nel reperire gli sponsor (lo sport al femminile non interessa) ma soprattutto
volevo segnalarVi il mio rammarico in quanto chiedendo l'aiuto alla federazione
di Bologna non mi è giunta nessuna risposta!!!! Ci sono pochissimi
spazi per il calcio femminile, perchè non aiutare chi si impegna
a promuoverlo? Saluti da Rimini
Loretta
CI SCHERNISCONO DIETRO LE QUINTE (settembre 2001)
Purtroppo nemmeno la bravura della nostra Carolina è stata sufficente
ad esaltare come dovrebbe essere questo sport. Ho combattuto molto per
anni, fin dal primo giorno che mia mamma mi disse "no, non è uno
sport per femmine....". Ho faxato la redazione della Gazzetta dello Sport
inondandola di cartaccia ma è stato solo per riempire di più
i loro cestini. L'unione fa la forza, sì ma come? sappiamo tutte
come ci scherniscono dietro le quinte, e non abbiamo la figlia di Clinton
che gioca nella nostra squadra. L'unico modo è perseverare e dimostrare
sempre quanto si valga sul campo. se davvero gli "interessati" guardassero
le nostre partite con lo stesso occhio che guardano quelle degli uomini
forse capirebbero che è lo stesso gioco. Forse dovremmo regalare
qualche paio di occhiali???? comunque vi saluto e ci risentiremo presto.
Ciao e buon inizio di campionato a tutte!!! e vinca la migliore!!!!!
Roberto?
DALLE MARCHE CON DEPRESSIONE (settembre 2001)
Anche quest'anno il campionato marchigiano di serie C comincerà
con dei grossi problemi..non bastava il sig. Feliziani con le sue minacce
e le sue botte (l'anno scorso) ora...ci si mettono anche le false società
per vendicarsi e non fare giocare le calciatrici...dove andremo a finire?!!!
ma la F.i.g.c. nel calcio femminile, cosa esiste a fare??? delusa e basta.
Grazie
Sami
Voglia di giocare (agosto 2001)
Salve,
Scrivo per raccontare molto brevemente la mia storia, nella speranza
che qualcuno la legga. Sono una ragazza che adora il calcio, sia da tifosa,
che da giocatrice. Ho sempre desiderato giocare al calcio, fin da quando
ero piccola, ma ho avuto molte difficoltà a trovare una vera squadra,
anzi devo dire che non ne ho ancora trovata una all'altezza di un impegno
serio. Ho giocato in tre diverse società, ma in nessuna si è
mai disputata una vera partita, neanche una semplice amichevole, solo pochi
allenamenti, ogni tanto. L'unica occasione che avevo di poter disputare
un vero campionato, seppur scolastico, mi è stata sciupata da un
infortunio. Prima dell'infortunio non avevo mai messo piede in una squadra,
solo in cortile con amici. Un infortunio, stupido, banale, non capito dai
medici, mi ha portato 3 anni e più di fastidi. Ora finalmente sono
in attesa di un piccolo intervento, ma ormai ho 18 anni, appena compiuti,
e devo dire che aspettare tutta la vita per giocare una semplicissima partita,
dopo essermi allenata con il dolore che sopportavo in silenzio, non è
semplice. Continuavo a giocare, la voglia di poter rincorrere il
sogno di giocare e magari essere scoperta per caso da una piccola società
era tanta, ma dopo parecchi anni ho detto "basta"ed ho sospeso l'attività
(la scelta non è stata alquanto semplice). Spero di dover aspettare
poco, prima di rimettermi in forma. Ho tutte le intenzioni di giocare,
ma in una vera squadra e l'unico desiderio che ho è quello di trovare
una società vera e seria, dove ci si alleni il giusto e con la giusta
preparazione e soprattutto dove si giochino delle partite, la serie non
è importante, secondo me l'importante è poter giocare.
Emanuela, Reggio Calabria.
P.S. Chi volesse discutere con me può trovarmi
all'indirizzo
paschir@tin.it
Sfoghi 2000/2001