stagione 2000/2001
IDEA: FACCIAMO PARTIRE UNA CATENA (luglio 2001)
Sono Silvia, ho 18 anni e volevo parlare un pò di questa questione
sul calcio femminile che non decolla... E' vero che la colpa è anche
della nazionale che poteva fare di meglio a questo europeo, però
bisogna ammettere che anche la nostra uscita di scena era prevedibile e
soprattutto capibile, dovuta al fatto che quelle povere ragazze che si
sono battute sul campo, hanno bisogno di un pò di considerazione
altrimenti non trovano le motivazioni giuste per giocare in pace! Io ho
seguito il consiglio del sito e ho scritto a Raisport (e non mi importa
se appena leggeranno la mia e-mail la cancelleranno subito) sul fatto che
del calcio femminile non importa nulla a nessuno della televisione, mentre
magari alla gente normale trasmetterebbe qualche valore reale e qualche
speranza in più; al contrario di quello maschile, alle prese solo
con i suoi miliardi, che ben presto affonderanno in un baratro senza fine
insieme ai suoi giocatori. Quello che la gente vorrebbe rivedere nel calcio,
è la PASSIONE. E giorno dopo giorno sta mancando sempre di più
nel calcio attuale. NOI DOBBIAMO FARE IL POSSIBILE PER AVVICINARE LE PERSONE
AL CALCIO FEMMINILE!!! Il difficile sarà la partenza, ma una volta
partiti... tutto verrà da sé! Io avrei un'idea, e mi rivolgo
soprattutto ai gestori del sito...
Mi arrivano molte e-mail alla posta elettronica; molte di queste sono
giochi fatti a catena e cioè passano di computer in computer e in
pochi giorni riescono a espandersi in tutta Italia o addirittura in tutto
il MONDO! Secondo me quindi, bisognerebbe che qualcuno creasse una specie
di saggio breve o articolo di giornale ( che non sia troppo di parte però)
che parli bene del calcio femminile e cerchi di far attirare l'attenzione
della gente.In fondo alla pagina, scritto a caratteri cubitali o comunque
in stampatello, basterebbe scriverci "MANDA QUESTA E-MAIL AD ALTRE 10 AMICI
TUOI E COSI' GRAZIE A TE, IL CALCIO FEMMINILE POTRA' ESPANDERSI ALTROVE!
TI PREGO, NON ROMPERE LA CATENA, LA GENTE HA BISOGNO DI SAPERE CHE SIAMO!!!"...
e così, amico dopo amico, del calcio femminile se ne parlerà
per un pò; e siccome di solito c'è qualcuno che ama scopiazzare
i giochini, dopo un pò di tempo passerà un'altra catena simile
che parlerà ancora di calcio femminile e non sarà stato inventato
da voi, ma da altre persone che saranno state influenzate...
Proporrei, come inizio, di mandare la fatidica "e-mail" tramite il
sito, alle persone che sono iscritte alla Newsletter (come me, per esempio!)
e poi loro, lo trasmetteranno a loro volta a tutti coloro che conoscono,
e così via! Non vi sembra una buona idea? Io ho cercato di dare
una mano a questo calcio femmiinile, spero che qualcun altro ora riesca
a sua volta ad aiutarlo!
CIAOOO! Voglio presto altre notizie dal sito!
SILVIA
Risponde Gabe: Cara Silvia, la tua idea è sicuramente
intrigante ma se facciamo considerazioni puramente strategiche dobbiamo
anche tenere in conto il fatto che molte persone (me compreso) nutrono
una certa antipatia per queste "catene" e non vorrei che tale antipatia
si trasferisse sull'oggetto della catena, in questo caso il calcio femminile,
creando un effetto controproducente. Qualunque sia il mezzo scelto è
giusto puntare alla massima diffusione possibile ma strategie così
aggressive vanno usate secondo me con una certa parsimonia, in situazioni
e circostanze eccezionali, come per esempio per il "caso Guerin" dell'anno
scorso, o anche per esempio come per la simpatica "invasione" del
forum di Eurosport in occasione di questi europei. Per quanto riguarda
la RAI contiamo di lanciare un "assalto" per la stagione 2001/2002, il
seguito alle prossime puntate.....
CI INVENTIAMO LE COSE !? (maggio 2001)
Gentili lettori di questo sito, amici del calcio femminile,
negli ultimi tempi sono apparse sulle pagine di 'Calciodonne.net'
alcune affermazioni, a nome del curatore del sito stesso, sig.Gabriele
Cecchi, che riguardano lo scioglimento della collaborazione di questi
con la rivista 'Calciodonne'.
Ognuno, ovviamente, ha il diritto di esprimere liberamente i propri
pensieri e i propri sentimenti, ma non per questo può arrogarsi
il diritto di fare affermazioni non corrispondenti alla realtà dei
fatti, permettendosi così di gettare pubblico discredito su persone
e aziende che, a più riprese, avevano - anche in solido - manifestato
fiducia.
Il sig. Cecchi ha deciso improvvisamente di abbandonare la collaborazione
alla rivista 'Calciodonne', alzandosi dalla sedia e uscendo dalla porta
senza dare spiegazioni nel corso di una riunione nella sede della casa
editrice, riunione cui prendevano parte il direttore del giornale, un altro
collaboratore, nonché il direttore editoriale della casa editrice
stessa in qualità di rappresentante dell'editore.
Le reali motivazioni dell'improvvisa uscita di scena sono ancora praticamente
ignote agli stessi ex compagni d'avventura, i quali sono stati tutti accusati
di mancanza di rispetto nei suoi confronti (anche se nell'annuncio che
appare sul sito, forse a causa di uno scarso apparentamento con la lingua
italiana, si capisce il contrario). Questa presunta mancanza di rispetto
non è altro che una differenza di opinioni su varie questioni, da
quelle editoriali (di competenza dell'editore, fino a prova contraria)
ad altre più propriamente giornalistiche.
Differenza di opinioni che il sig. Cecchi ha dimostrato a più
riprese di non accettare, ritenendo evidentemente di possedere, lui unicamente,
la pietra filosofale capace di trasformare un'idea in realtà.
Il sig. Cecchi non ha mai gradito consigli e suggerimenti, dimostrandosi
refrattario agli aiuti che gli venivano da persone professionalmente più
qualificate di lui su varie questioni: impostazione del giornale, relazioni
con l'esterno, rapporti personali interni, chiedendo a più riprese
professionalità da parte di tutti ma rifugiandosi dietro la facciata
del 'io lo faccio per passione' una volta che veniva chiamato a rispondere
- lui stesso - a questa professionalità.
Calciodonne, per la nostra casa editrice, rappresenta un piccolo investimento
ma una grande scommessa: siamo l'unica azienda editoriale italiana a realizzare
una pubblicazione in questo settore, a dimostrazione della volontà
che ci ha spinto a iniziare questa avventura. Naturale che - trattandosi
per noi di lavoro e non di divertimento - si valutino tutte le strade che
possano portare al successo dell'iniziativa. La 'politica editoriale portata
avanti con protervia' non trova riferimento nella realtà dei fatti,
ed è una pura invenzione del sig. Cecchi, alla ricerca di una giustificazione
per il suo atto e di una dose di consenso da parte di coloro che non sanno
come sono andate realmente le cose. Chi legge Calciodonne può tranquillamente
rendersene conto: il giornale non ha mai avuto altri padroni se non quelli
che lo hanno scritto, impaginato, corretto, confezionato e spedito agli
abbonati. Nessuno può trovare un indizio - o per usare un termine
caro al sig. Cecchi, un'illazione - in questo senso. Calciodonne tenta
di portare una pietruzza alla costruzione di un movimento forte e pulito.
Non è detto che ne sia capace sino in fondo: ma sicuramente non
persegue politiche oscure, non ne ha la volontà né tantomeno
ne avrebbe la forza.
Ad abbonati presenti e futuri, possiamo solamente chiedere di seguirci
nei nostri sforzi: se un giorno si sentiranno traditi, potranno tranquillamente
ignorarci.
Questi sono i fatti, le chiacchiere le porta via il vento.
Mariposa editrice srl
Alessandro Lanzarini
Direttore editoriale
Precisazioni di Gabe:
- Le reali motivazioni della mia improvvisa uscita di scena sono
perfettamente note ed erano proprio le cose di cui stavamo parlando prima
che mi alzassi da quella sedia.
- La decisione di lasciare il mio progetto è stato
molto sofferta: chi mi conosce sa bene che per me la diversità di
opinioni non è un ostacolo, purchè il confronto avvenga lealmente
e senza offendere o deridere alcuno.
- Non ho mai pronunciato la frase "io lo faccio per passione": la
mia ambizione non era quella di giocare al giornalista ma di gettare le
fondamenta di una rivista completamente autosufficiente, in grado di ripagare
sia moralmente che economicamente tutti i collaboratori.
- Non ho l'abitudine di raccontare falsità, così come
per me sono sacrosanti il mantenimento delle promesse e il rispetto degli
accordi, ma probabilmente anche su questo abbiamo opinioni diverse.
CI SCRIVE GIAN MARIA ITALIA (maggio 2001)
Caro GABRIELE,
sbirciando fra i "motori di ricerca" scopro che il mio nome lo si trova
anche nel Vostro sito.
Ovvio visitarlo ma, quale dispiacere, leggo le motivazioni che ti hanno
indotto a lasciare il giornale, del "divorzio".
Me ne avevi già parlato a Monza, in occasione di Italia/Belgio,
ma leggerne l'ufficializzazione mi ha ugualmente sorpreso,
rattristato.
Ti conosco da molti anni e da altrettanti apprezzo il valore
del tuo lavoro.
Scrivere di Calcio femminile non è semplicemente "mettere giù
un pezzo", vuole dire far emergere la psicologia di questo sport che tu,
io e qualche altro hanno reso più visibile già quando era
ancora un movimento.
Dopo 15 anni di ininterrotta cronaca nazionale Goal Flash smise di
parlare ogni mese di Calcio femminile solo perchè l'Editore dirottò
sul maschile quelle mie pagine, non mi auguravo la stessa sorte per CalcioDonne
o altri giornali.
Con tutto il rispetto professionale dovuto a quella testata non posso
tacere che l'uscita di scena di Gabriele Cecchi rappresenti una perdita
seria.
Tra i tanti meriti professionali ne hai uno che ti differenzia: è
la comunicazione.
Non si spiegherebbe altrimenti come molti "addetti ai lavori" scrivano
su questo sito, lo alimentino delle loro testimonianze.
Vorrei, caro Gabriele, proseguire in questa mia chiaccherata ma preferisco
tenere per me le emozioni che vivo nel riscrivere di Calcio femminile dopo
che qualche ragnatela aveva coperto la mia penna.
La sera prima dell'amichevole Italia/Belgio Carolina Morace mi accolse
affettuosamente con il migliore dei sorrisi : "ciao poeta!"
Era l'appellativo con il quale lei mi aveva sempre distinto dai colleghi
giornalisti troppo "maschilisti", quando non semplicemente incompetenti.
Questa è la chiave di lettura che vorrei dare al mio apprezzamento
per la tua professionalità che trova da tempo riconoscimenti ovunque.
Il giornalismo on-line avrà una diffusione crescente e questo
sito si affermerà.
Un abbraccio a te e a chi divide con te quest'avventura.
Gianmaria Italia
Risponde Gabe (alias Gabriele Cecchi): Carissimo Gian Maria,
ti ringrazio infinitamente per questa attestazione di stima, e approfitto
dell'occasione per ringraziare anche tutti coloro che di persona, per telefono,
per lettera o per E-mail hanno voluto in qualche modo sostenenermi in questo
momento.
Va detto che Calcio Donne non ha voltato le spalle al calcio femminile
ma ha comunque scelto di portare avanti con protervia una politica editoriale
che compromette la propria indipendenza e affidabilità. Calciodonne.net-Tutto
il Calcio Femminile continuerà comunque a informare le
appassionate e gli appassionati come succede ormai dall'estate 1997 a questa
parte.
I TELEFONI NON FUNZIONANO (maggio 2001)
Giulia, abbiamo letto tutte il tuo piccolo messaggio...(qui sotto, ndr)
ci hai emozionato non poco! Noi siamo sempre quì ad aspettarti,
per contribuire con te affinchè questo tuo sogno si avveri. Non
deluderci ma soprattutto non mollare, trova in te la stessa forza che a
Capaccio, dopo il tuo gol, ti ha aiutato a fare meglio. Questo forse è
l'unico modo per dimostrarti quanto ti siamo vicine (anche se non sembra),
quanto sentiamo la tua mancanza in squadra, ma soprattutto negli spogliatoi!
Ricomincia con noi a sognare, magari per la B e chissà che non si
avveri! Riempi i tuoi mesi senza novità, senza emozioni, con la
nostra presenza e inondaci di fiducia. Dov'è il peperino della squadra??
Presto tra noi? Lo speriamo tutti (presidente compreso) al più presto.
UN FORTISSIMO BACIONE DA TUTTE NOI!!!
La squadra del Vesevus
VI FACCIAMO ANCHE COMMUOVERE ! (aprile 2001)
Ciao sono Giulia, gioco nel Vesevus una squadra di serie C della campania
lo scorso anno ho giocato nella rappresentativa e non vi dico che sensazioni
straordinarie ho provato. Purtroppo quest'anno non ci sono potuta andare
x problemi familiari ed è stato come vedere un sogno allontanarsi.
Non voglio nascondervi affatto che quando ho visto questo sito i miei occhi
sono diventati lucidi infatti vi sto scrivendo con le lacrime agli occhi.
La mia speranza è quella di poter un giorno spero vicinissimo diventare
qualcuno e sfondare in questo magico mondo che mi ha affascinata dalla
primissima infanzia. Mi scuso se mi sono dilungata abbastanza ma mi sono
sentita troppo presa questa è la cosa più bella che potesse
capitarmi in questo mese così privo di novità.Un vero grazie
mi avete colorato la giornata, spero che il calcio femminile venga seguito
di più soprattutto qui al sud dove noto una scarsissima partecipazione.
IL CALCIO é ANCHE DONNA!!! un bacio ci risentiremo al più
presto
Giulia
DALLA LIGURIA (aprile 2001)
Ciao a tutte e a tutti, mi chiamo Giuseppina e voglio farvi i miei complimenti
x il sito che io trovo molto bello. Spero in poco tempo di abbonarmi al
giornale e non vedo l'ora, francamente!!!Un saluto e un grande ringraziamento
agli ideatori del sito, ci voleva proprio! ciao e forza Levante (la squadra
dove gioco)
Giuseppina
DALLA BASILICATA (aprile 2001)
Ciao a tutti,
sono Simona il portiere del super" Valtanagro"squadra che disputa il
campionato di serie C femminile della Basilicata. Sono molto contenta di
avere trovata il vostro sito....è bellissimo.Volevo informarvi che
la mia squadra dopo 10 giornate di campionato è primo in classifica
con 30 punti.Miriamo alla serie B
GRAZIE PER AVER POTUTO PERMETTERMI DI ESPRIMERE QUESTA GIOIA.....
W IL CALCIO FEMMINILE
Simona
CONTINUATE COSÍ (marzo 2001)
Grazie per avermi spedito il giornale è molto interessante e penso
proprio che mi abbonerò. Consiglio a tutti di abbonarsi!!!!!!!!!!!!!!!
CONTINUATE COSI' ciao
Elisa
DI MAMME CE NE SONO PARECCHIE ! (febbraio 2001)
Sono una ragazza di 25 anni e fino a 1 anno e mezzo fa giocavo nel calcio
cremona che milita in serie D facevo il terzino destro, ma ho dovuto mollare
perche' il 3 marzo scorso sono diventata mamma di un bellissimo bambino
ed e' stato per me come fare goal. Volevo dire che sono contenta di questo
sito perche' almeno il calcio femminile e' seguito e spero che anche noi
possiamo avere tutte le comodita' che hanno gli uomini. Evviva il calcio
femminile e chi lo esercita.
Debby