Che significato ha la parola "lega"? secondo il Devoto-Oli è un' associazione sotto il segno di un'intima.collaborazione e dell'urgenza di un'azione comune. Poi viene riportato specificamente "federazione sportiva a livello per lo più nazionale". Mi ricordo che fin dai tempi dell'entrata del calcio femminile nella FIGC, nella metà degli anni '80, si era cominciato a parlare di "Lega Femminile", ma tali termini divennero spesso un tabù. Il Comitato Nazionale Calcio Femminile, divenne Divisione Calcio Femminile, fra le varie società c'era chi auspicava la creazione di una "Lega Femminile", ma le gerarchie della FIGC respingevano questa richiesta quasi fosse un'eresia. Mi ricordo che in occasione di riunioni di società o di conferenze stampa, quando qualcuno pronunciava la parola "Lega" era come se gettasse una bomba. I dirigenti federali reagivano istericamente, inorriditi da questa prospettiva. Dall'altra parte c'era chi diceva che la formazione di una lega avrebbe dato diritto a partecipare in prima persona alla spartizione dei soldi del totocalcio, risolvendo così i tanti problemi del calcio femminile. Forse era una visione un po' semplicistica, ma almeno spiegava perchè la parola "lega" facesse tanta paura in certi ambienti. Insomma la "Lega Femminile" non si poteva fare, sarebbe stato un peccato mortale, non si poteva nemmeno nominare. Un paio di anni fa un movimento di alcune società cominciò a proporre di far diventare il calcio femminile un "settore", come lo è il Settore Giovanile e Scolastico. La cosa non suscitò le stesse reazioni della parola "lega", ma i vari rappresentanti della nomenclatura FIGC cambiavano discorso, quando si parlava di "settore".
E' un po' di tempo che non sento pronunciare la parola "Lega". Forse da quando Natalina Levati ha assunto la presidenza della Divisione Calcio Femminile. Anche lei è sempre stata una di quei dirigenti federali che hanno sempre respinto, senza esitazione, il solo uso della parola "lega". Una lega femminile? che follia! Intanto la presidentessa Levati portava avanti il suo progetto di autonomia della DCF. Non so se ci avete fatto caso, ma la serie B adesso ha sei gironi. Se le cose andassero per il meglio, ogni girone avrebbe 12 squadre, per un totale di 108 squadre, o meglio, 108 società sotto la direzione della DCF. In realtà sono un po' di meno, 105, ma la cifra è comunque importante, considerando che secondo il sito ufficiale della LND, i Comitati Regionali portano soltanto altre 121 società. in altre parole le società che orbitano in ambito nazionale sono circa la metà di tutte le società FIGC. Questo cosa significa? una cosa molto semplice, e che forse è sfuggita alle alte gerarchie federali (quindi, che rimanga tra di noi, per favore): la DCF si sta lentamente, silenziosamente, trasformando in una lega di fatto. Ovviamente la cosa non è poi così semplice: gestire una cosa così vasta in modo completamente autonomo è un'impresa ancora improba, ma la direzione è chiara. L'effetto collaterale è che i campionati regionali si stanno sempre più impoverendo, diventa sempre più facile andare in B (e restarci) e diventa sempre meno gratificante e sensato, fare la serie C. Forse regioni come Lombardia, Veneto e Piemonte sono in grado di esprimere dei campionati regionali abbastanza validi, ma per esperienza personale vi assicuro che il campionato regionale che si gioca in Toscana diventa sempre più povero ogni anno. Forse dobbiamo svincolarci anche dai confini geografici e magari cominciare a pensare ad una serie C nazionale (o una B2 se preferite): 12 gironi di una decina di squadre a livello interregionale, e così facciamo l'ultimo passo verso la lega di fatto. E' possibile, anche se forse somiglia alla storia della coperta troppo corta...I numeri della LND da www.lnd.it (aggiornati presumibilmente alla stagione 2003/04)
- Giocatori 1.200.000 (a11 462.824; a5 29.094; donne 7.929; SGS 500.000)
- Società 11.261 (a11 9.631; a5 1.322; donne 226; SGS 5.500)
- Squadre 16.355 (a11 13.608; a5 1.966; donne 428; SGS 21.624)
- Partite a stagione 500.000