luglio 2003
VA TUTTO BENE, O FORSE NO...
L'usanza vuole che in questi periodi estivi si debbano fare il bilancio della stagione sportiva appena passata e i progetti per la stagione a venire. Neanche la mia indole di "bastian contrario" mi permette di sfuggire a questa tradizione. Anche perchè le fonti di ispirazione sono tante.

Prima di dire qualunque altra cosa devo però fare un "mea culpa": il nostro Annuario avrebbe dovuto travare la sua consacrazione in contesto sempre più ricco e invece una serie di grandi e piccoli problemi non ci ha permesso di uscire nei tempi ottimali dal punto di vista commerciale. Poco male, ci rifaremo l'anno prossimo.
Per quanto riguarda Calcio Donne Net dobbiamo ancora una volta lamentare la difficoltà di seguire i campionati regionali e il calcio a 5, ma la "redazione virtuale" sta crescendo sia in numero che in affiatamento e per la prossima stagione sapremo sicuramente organizzarci al meglio. Altro aspetto positivo è quello dei nostri primi banner a pagamento, segno di una svolta da parte nostra verso la professionalità, una svolta che sarà lenta e cauta, per non tradire le caratteristiche col quale il primo sito del calcio femminile è nato.

Dicevo prima che il contesto in cui si muove il calcio femminile italiano sembra migliorare giorno dopo giorno: le figurine Panini sono state la novità più dirompente di questa stagione, ma non l'unica: Tuttosport, la Italy Womens Cup e altre cose. Varie riviste e giornali guardano con più simpatia il calcio femminile. Lo stesso Calcio Illustrato, organo ufficiale della LND spesso gli dedica copertine e buone parole. Le informazioni continuano a mancare, ma non è questo il punto.
Sembrano lontanissimi i tempi degli scandali, vi ricordate quello del 1995? E quello del 2000? Se non ve li ricordate, meglio così. Se devo essere sincero io mi aspettavo un altro scandalo di questi tempi, secondo una mia teoria per cui questi fenomeni vengono pilotati dall'alto. La mia previsione si è rivelata sbagliata, anzi, sembra che FIGC, LND, Associazione Calciatori, politici vari, giornali e riviste sportive siano impegnati in una sorta di gara a chi è più amico del calcio femminile. C'è stato insomma un cambiamento di strategia da parte dell'establishment che dopo il 2000 si è probabilmente reso conto di non poter affossare il calcio femminile e così ha deciso di metterci sopra il cappello. O forse la mia teoria era sballata fin dall'inizio.

Dietrologie a parte, è innegabile che in questo periodo i tradizionali e tanto paventati pregiudizi nei confronti del calcio femminile stanno un po' alla volta finendo in soffitta. Bene, ce ne rallegriamo, peccato però che i veri problemi siano altri.

Qualcuno si è accorto che quest'anno non ci sono state le fasi nazionali dei tornei giovanili? "Tanto a che servono?..." Dirà qualcuno. Prendetela come una provocazione ma io avrei preferito fare le fasi nazionali dei tornei giovanili piuttosto che la Italy Womens Cup. So bene che la DCF e la SGS sono cose diverse con politiche diverse, probabilmente una Lega Femminile avrebbe trovato il modo di salvare capra e cavoli. Ma parlare di Lega Femminile è ancora un tabù e allora ci si pensa con qualche altro nome che neanche si riesce ad inventare.

Quindi ancora una volta dobbiamo criticare il sistema della FIGC che spezza il calcio femminile nelle sue organizzazioni interne: che fanno i referenti SGS? Che fa la consulta? Forse niente, forse un sacco di cose che però noi non vediamo e loro non ci raccontano. E che dire della Nazionale sempre più isolata? Quasi come se il Club Italia fosse un club esclusivo per pochi eletti. Possibile che non esista un addetto stampa della nazionale femminile? O forse esiste ma si nasconde.

In questa situazione spezzetata in cui a parole si collabora e nei fatti ci si ostacola, diventa abbastanza difficile trovare delle politiche efficaci che aumentino il numero di tesserate e di società. Anzi, ripensandoci forse lo sbaglio sta proprio qui, nell'obbiettivo che ci si propone: DCF e delegati regionali sono talmente ansiosi di aumentare tesserate e società (guadagnando peso politico all'interno del sistema LND-FIGC) che spesso si dimenticano di governare bene le tesserate e le società che già ci sono.

Per esempio, siamo sicuri che l'obbligatorietà della seconda squadra senza limiti di età favorisca il movimento? Poi ci ritroviamo con società che vanno a caccia di ragazze già cresciute per fare un under 20 con un esercito di fuori quota, creando grossi problemi alle società di serie C e D.

Altro esempio: non si è forse abusato dei ripescaggi? Poi ci ritroviamo con persone che dall'oggi al domani formano una società e pretendono di cominciare dalla serie A, squadre retrocesse che raccontano di essere sicure del ripescaggio e squadre non promosse che organizzano feste per la promozione.

Forse sarebbe meglio porre l'obbligo di una squadra under 14 e cominciare a far contare davvero i titoli sportivi. Sinceramente io preferirei avere 50 società solide e serie piuttosto che 100 società precarie e avventuriere.
Il peso politico prima o poi verrà se cominciamo a fare le cose sul serio, mentre non lo avremo mai finchè lasceremo le porte aperte a coloro che non vogliono cominciare dal basso e che pensano di poter vincere non solo in campo ma soprattutto fuori dal campo.