settembre 2001
COLPA TUA, COLPA MIA, COLPA NOSTRA
Su una cosa siamo tutti d'accordo: i mezzi di comunicazione
di massa parlano troppo poco del calcio femminile. Da qui in poi ognuno,
addetto ai lavori o semplice appassionato che sia, ha la propria ricetta
per far in modo che i giornali e la TV parlino di più (ma nessuno
dice mai "meglio") del calcio delle donne.
Alla Divisione Calcio Femminile spetta solo il compito di organizzare
i campionati nazionali, ma si ritrova naturalmente investita del ruolo
di principale punto di riferimento per la propaganda di tutto il calcio
femminile italiano, nazionale compresa. E su questo nascono parecchi equivoci.
Si apre la stagione con la Super Coppa, si sceglie come sede Rieti,
probabilmente ricordando il grosso successo di Italia-USA del 7 marzo,
si cerca di portare sul campo le telecamere di Raisport. Il palinsesto
di Raisport ha giusto un buco da riempire: cosa trasmettere in contemporanea
alla Nazionale di Trapattoni? ma la Super Coppa del calcio femminile ovviamente!
La scelta si rivela sbagliata: "nessuno sugli spalti, nessuno in panchina..."
cantavano Elio e le storie tese. Insomma la tribuna è pressochè
deserta, a Rieti c'era tutto un altro clima rispetto a quello per Italia-Usa,
nessuno del luogo sapeva della partita, la diretta TV si rivela essere
"for fans only" e di promozione non se ne fa neanche un po'. D'altra parte
rinunciare a Raisport, disponibile a effettuare la ripresa solo in quell'orario,
avrebbe aperto il fianco a facili critiche e probabilmente molti di noi
avrebbero fatto la stessa scelta. Il risultato finale è stato quello
di una Super Coppa che dal punto di vista della promozione ha fatto più
male che bene. A tutto ciò aggiungiamo il giallo della presenza/assenza
di Carolina Morace, CT della nazionale: ufficialmente assente, qualcuno
afferma di averla vista, nascosta in tribuna fino a poco prima del 90'.
Che senso ha tutto ciò? cosa stiamo facendo? a quale gioco stiamo
giocando? La Super Coppa passa quasi inosservata, la sconfitta dell'Italia
in Islanda pure: i giornali e il televideo si svegliano in occasione della
presentazione dei campionati: Carolina "assente per indisposizione" come
viene detto in modo ufficiale nel corso di una conferenza stampa giustamente
ridotta a causa dei tragici avvenimenti di questi giorni. Per la Gazzetta
dello sport è "quasi un esonero in diretta". In diretta dove? in
TV? su Raisport Satellite in contemporanea all'esonero di Trapattoni su
Rai Uno?
C'è qualcosa che mi sfugge, che ci sfugge. La Divisione Calcio
Femminile si ritrova ad essere al tempo stesso artefice e vittima della
propria ambiguità: la nazionale non è di nostra competenza
ma poi un po' lo è, i tornei regionali non sono di nostra competenza
ma poi un po' lo sono. L'autonomia del calcio femminile è esplicitamente
osteggiata dalla LND che però vede con simpatia il calcio femminile,
l'SGS si occupa di tutto il giovanile, anche delle femmine, però
i genitori si devono assumere per scritto la responsabilità
di far giocare le figlie insieme ai maschi. Per farla breve c'è
un movimento che se fosse più unito, anzichè disperso nei
mille rivoli della FIGC, sarebbe molto più forte. E ci sono molti
importanti quotidiani che danno la caccia alle polemiche ma non ai tabellini
delle partite. E ci sono i protagonisti delle polemiche che a volte usano
questa situazione per trarre qualche vantaggio o solo per ripicca o per
vendetta. E c'è un movimento che è un po' vittima di certa
stampa ma soprattutto vittima di se stesso.